Il principio della Crittografia.
Il principio della Crittografia.
Uno dei problemi più complessi nell’evoluzione della crittografia, era costituito dal cosiddetto “scambio delle chiavi”: due parti che volessero scambiarsi messaggi cifrati, avevano ovviamente la necessità di conoscere entrambe la chiave di cifratura, che al mittente serviva per rendere il messaggio incomprensibile a terzi, e al destinatario serviva per riportare il messaggio cifrato in chiaro.
Questo problema riguarda tutti i sistemi di cifratura simmetrici, quelli cioè in cui si usa la stessa chiave sia per cifrare che per decifrare, ed è stato risolto soltanto negli anni 1970 con l’invenzione della crittografia asimmetrica.
Risulterà strano, ma uno dei principi fondamentali della crittografia, utilizzato ancora nei moderni sistemi crittografici è stato individuato nel lontano 1883 dal linguista francoolandese August Kerckhoffs nel suo celebre articolo “La cryptographie militaire” apparso nel Journal des sciences militaires.
“La sicurezza di un sistema crittografico è basata esclusivamente sulla segretezza della chiave, in pratica si presuppone noto a priori l’algoritmo di cifratura e decifrazione”
Nella crittografia antica la sicurezza della comunicazione era affidata principalmente alla segretezza del sistema adottato, e per questo motivo tali sistemi non erano davvero sicuri. Spesso questi sistemi erano utilizzati in contesti bellici in cui bastava scoprire il sistema utilizzato dal nemico per poter decifrare per sempre tutti i suoi messaggi. Creare un nuovo sistema di crittografia valido è molto complesso e non può essere fatto continuamente. Per questo motivo è molto più conveniente avere un sistema per cui non importa se il nemico conosce la tecnica di crittografia adottata perchè mi basta sostituire frequentemente la chiave utilizzata per mantenere segrete le mie comunicazioni. Inventare nuove chiavi non richiede nessun impegno, ma nel caso della crittografia simmetrica rimane il problema di dover condividere continuamente le nuove chiavi.